Tutto quel che ha a che fare con la sfera psico-educativa è fortemente legato, come insegnava la Montessori, alla nostra capacità di fare e manipolare cose e oggetti, ed è evidente che oggi gli oggetti che ci circondano sono molto più intelligenti, aprendo così potenzialità formative ancora tutte da scoprire.
Il mondo dell’e-learning sta evolvendo dal trasferimento di contenuti al più complesso ambito dello sviluppo delle soft skill. Ovvero, a tutte quelle competenze che coinvolgono interazioni tra persone e che sono indirizzate all’apprendimento di comportamenti legati allo sviluppo di capacità socio-relazionali, come comunicazione, leadership, negoziazione, gestione dello stress.
In ambito didattico il robot può essere considerato come un oggetto-ponte tra software e hardware e questa sua caratteristica consente di sfruttarlo per l’insegnamento di discipline e metodologie diversificate. Il sistema educativo deve porsi il problema di come formare persone in grado di utilizzare questi nuovi strumenti in modo proficuo e in grado di contribuire allo sviluppo di queste nuove forme di tecnologia.
Le persone con disabilità gravi e multiple sono spesso accomunate da una tendenza alla passività e alla dipendenza. L’intelligenza artificiale, le piattaforme robotiche e le tecnologie digitali consentono di sviluppare innovative forme di tecnologie assistive utili a potenziare le capacità di interazione e di comunicazione di queste persone e migliorare così la loro qualità di vita e quella dei loro familiari.
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