logo

Select Sidearea

Populate the sidearea with useful widgets. It’s simple to add images, categories, latest post, social media icon links, tag clouds, and more.
hello@youremail.com
+1234567890

Giffoni Hub – 22 Luglio 2018

Con Infanzia Digi.t@ales, la tecnologia trasforma la scuola

 
di Emilio D’Arco
 
La tecnologia cambierà la scuola, ma la rivoluzione non deve far perdere di vista la comunicazione reale, lo scambio tra bambini e adulti. Lo hanno ribadito tutti i docenti, ricercatori ed esperti nel corso della mattinata all’Antica Ramiera, dove sono stati presentati i risultati del progetto Infanzia Digi.t@les, avviato nel 2014 per innovare la didattica per i più piccoli.
 
Tante le realtà coinvolte: l’azienda Engineering – capofila del progetto – le Università Federico II di Napoli, La Sapienza di Roma, gli atenei di Trento e Salerno. Ma a prendere parte alla sperimentazione, ora avviata alla conclusione, sono state anche tre amministrazioni: il Comune di Roma, l’Ufficio Scolastico Regionale Campano e la Provincia di Trento. “Il Giffoni Innovation Hub è la casa della cultura digitale: i temi dell’innovazione e dell’apprendimento dei bambini ci stanno particolarmente a cuore”, ha detto Jacopo Gubitosi (nella foto a destra durante l’intervento), strategist manager di Giffoni Experience, aggiungendo il suo ringraziamento a quanti hanno contribuito a far crescere Infanzia Digi.t@les con le loro proposte e ricerche.
 
Un progetto che, citato per esteso, si chiama Infanzia Digi.tales 3.6. Perché proprio 3.6? Perché è il target a cui è stato destinato: per i bimbi dai 3 ai 6 anni sono stati messi a punto nuovi strumenti dall’anima fortemente tecnologica ma al tempo stesso legati al gioco tradizionale e dunque alla creatività e al saper fare. Come ad esempio il Multi Activity Board, premiato come miglior prototipo europeo nel 2017 in quanto capace di creare ambienti di apprendimento intelligente. Si tratta di una piccola lavagna di legno sotto la cui superficie c’è un’antenna in grado di riconoscere automaticamente qualunque oggetto contrassegnato con un chip adesivo. Posando sullo schermo un giocattolo vero, il bambino lo ritrova nella realtà virtuale. “Il che aiuta a creare un collegamento diretto tra ambiente fisico e digitale potenziando l’immersività dello storytelling”, spiega Raffaele Di Fuccio, ricercatore del Nac (Laboratorio di Intelligenza Artificiale) della Federico II.
 
Tanti i lavori raccontati durante la mattinata, dalla tavoletta sensoriale Sniff alla pedana musicale presentata dall’università di Trento. Il cuore di Infanzia Digi.t@les, però, lo sintetizza Orazio Miglino, ordinario di Psicologia dello sviluppo alla Federico II e direttore del Nac: “Tutto quel che ha a che fare con la sfera psico-educativa è fortemente legato, come insegnava la Montessori, alla nostra capacità di fare e manipolare cose e oggetti, ed è evidente che oggi a differenza di quel accadeva solo qualche anno fa gli oggetti che ci circondano sono molto più intelligenti, aprendo così potenzialità formative ancora tutte da scoprire”.
 
LEGGI ARTICOLO SU GIFFONI HUB[:]