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Focus Junior – 29 December 2017

Anche i robot si stressano. E hanno paura

 

I robot si stressano, hanno paura e questo li porta ad essere più intelligenti. Sono questi i risultati di una ricerca dell’Università Federico II di Napoli e dell’Università britannica di Plymouth.

 
di Luisa Perego
 
Sempre più simili agli uomini, con emozioni come le nostre, come la paura. Tipo il robottino Wall-E della Disney!
 
Secondo una ricerca dell’università Federico II di Napoli e dell’università britannica di Plymouth i robot sotto stress hanno paura e questo li porta ad essere più intelligenti, proprio come succede a noi.
 
Perché una situazione di paura porta ad ingegnarsi, ad aguzzare la mente.
 
Sono i risultati di una simulazione che aveva osservato la nascita delle emozioni in un sistema di intelligenza artificiale. La ricerca era stata poi pubblicata sulla rivista Plos One.
 
I ricercatori hanno prima studiato il modo in cui uomini e animali hanno imparato con l’evoluzione a gestire la paura e a prendere le decisioni giuste in caso di stress. Per esempio questo capita quando siamo alla ricerca di cibo e un predatore ci attacca. Poi hanno riprodotto questo sistema con dei robot.
 
Ispirato ai circuiti neurali del cervello umano, il sistema ha permesso di osservare come si evolve anche nei robot la capacità di gestire il rischio.
 
L’intelligenza arfiticiale quando percepisce un pericolo, preferisce evitare il rischio e si allontana.
 
”È un comportamento primordiale associato alla paura e che emerge in automatico sia negli animali che nell’uomo”, aveva detto all’ANSA Orazio Miglino, che dirige il laboratorio Natural and Artificial Cognition (Nac) dell’Università Federico II. Tuttavia, ha aggiunto ”nell’uomo c’è anche una seconda fase di elaborazione per capire che cosa sia successo. Diciamo che i nostri robot si fermano alla prima risposta”.
 
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